Venerdì, 15 Novembre 2024

Quattro i pilastri su cui si poggia l’evento: il workshop che vede coinvolti 74 buyer provenienti da ogni parte del mondo e 155 seller, gli stand con le offerte di enti pubblici e privati, il forum dedicato al Made in Italy e i Lab con circa 60 relatori

Il percorso di ascolto ed osservazione delle realtà dei presidi sanitari della provincia di Matera non poteva non condurmi all’Ospedale Distrettuale “Angelina Lo Dico” di Tinchi, la cui storia ho vissuto da cittadina e da sindaco di Pisticci.

Nella struttura centrale, interessata negli scorsi anni da interventi di consolidamento antisismico e ristrutturazione dell’area ambulatoriale, sono ad oggi operativi gli ambulatori di endocrinologia e diabetologia, medicina fisica e riabilitativa, cardiologia, servizi di chirurgia ambulatoriale, oltre al laboratorio analisi, una postazione di emergenza 118 e il Punto territoriale di soccorso.

Ho potuto registrare, anche qui, la necessità di potenziamento dell’organico soprattutto relativamente ad alcuni servizi come quelli di riabilitazione, con sole tre fisioterapiste e un logopedista in servizio e un imminente pensionamento, a fronte di un volume elevato di utenza proveniente da tutta la regione. Un discorso a parte meriterebbe la vasca terapeutica, realizzata oltre un decennio fa, mai utilizzata ed oggi coperta dal pavimento di quella che, fino a qualche anno fa, era la palestra per la fisioterapia.

Oltre ai servizi ambulatoriali ho potuto apprezzare una nuova implementazione del laboratorio analisi, recentemente affidato al dott. Domenico Dell’Edera, con la previsione a breve dell’apertura di un punto prelievi a Marconia e nuove dotazioni strumentali di alta qualità.

Un ulteriore punto di forza dell’offerta sanitaria del presidio è sicuramente il Centro dialisi che, con le sue 15 postazioni per la terapia ed una struttura nuova e all’avanguardia, costituisce un punto di riferimento per l’area del metapontino, anch’esso, però, necessita di un incremento del personale in servizio.

La criticità maggiore che riguarda la struttura è costituita sicuramente dal grande potenziale inespresso dell’area che, anni fa, ospitava i reparti di degenza, ad oggi del tutto inutilizzati nonostante contengano tutte le dotazioni strumentali idonee all’utilizzo dei posti letto disponibili.

Eppure si tratta di una struttura strategica, sia per la sua posizione baricentrica e vicina ad arterie stradali quali la SS 407 Basentana e la SS 106 Jonica, per la cui valorizzazione nel corso degli anni i comitati civici e le amministrazioni, compresa quella da me guidata, si sono battute con forza.

Sarà questa una delle sfide principali da affrontare nel piano sanitario regionale, atto di programmazione non può rinviabile per mettere a sistema le strutture sanitarie, in modo da garantire servizi efficienti ai cittadini.

Per Tinchi è fondamentale, oltre al potenziamento delle attività ambulatoriali con l’incremento del personale, mettere a valore i posti letto disponibili nella struttura (su cui, è bene ribadirlo, la regione ha investito ingenti risorse pubbliche per l’adeguamento antisismico), in un’ottica di integrazione e supporto con l’ospedale di Policoro. Le possibilità in esame sono diverse, dall’ospedale di comunità per la degenza post-acuzie, all’hospice per malati oncologici. Sarà compito della politica fare sintesi, partendo dall’ascolto dei territori, attività che mi sta portando, in queste settimane, a confrontarmi con le realtà sanitarie del territorio, ricevendo preziosi feedback dal personale sanitario, dai pazienti e dalle istituzioni cittadine.

E' quanto dichiara Viviana Verri, consigliere Regionale Movimento 5 Stelle

È ormai chiaro l’approccio classista praticato dal centrodestra sia a livello nazionale che a livello regionale: sono stati in grado di trasformare il diritto all’istruzione in un privilegio legato al reddito.

Segue nota stampa inviata in redazione del consigliere regionale Piero Marrese (Basilicata Democratica)

Siamo arrivati in Basilicata, terra ricca di sorgenti ed invasi, all'emergenza idrica. I problemi, mai anticipati, si affrontano soltanto, con pressappochismo, quando non si possono più rimandare.

In estate il consorzio di Bonifica, prima di analizzare le acque del Basento ordina la realizzazione di impianti in territorio di Pisticci per emungere acqua dal suo alveo, che non saranno mai utilizzati per la presenza di cromo proveniente dalla zona industriale basentana, Escherichia coli ed altri coliformi provenienti dagli scarichi fognari urbani non depurati. Si arriva all'inverosimile quando il consorzio di bonifica procede al prelievo di acqua di fogna a valle del depuratore, non perfettamente funzionante, di Marconia immettendola in rete con il suo ricco carico di Escherichia coli indirizzandola alla vasca di Serra Marina e distribuendola agli ignari agricoltori.

Appurata la carica di bacilli coliformi, determinata dal mal funzionamento degli impianti di depurazione o peggio ancora dalla loro totale assenza in molti comuni fra cui Pisticci, cosa si è fatto per eliminarla pur in presenza di finanziamenti certi? Perché le zone SIN, Tito e Val Basento continuano ad essere tali pur registrando la presenza di finanziamenti per la bonifica? Come si fa ad autorizzare la realizzazione di un impianto che possa emungere acqua dal Basento per convogliarla nella diga Camastra, in prossimità di Albano, dove arrivano oltre ai reflui cittadini anche quelli del SIN di Tito e della zona industriale di Potenza, e non prima di Tito stessa? Come si fa a commettere l'errore di considerare il fiume, con l'acqua in movimento e mai la stessa nell'arco non della giornata, ma di poche ore, alla stregua di un lago? Se gli esami eseguiti da Arpab hanno evidenziato la presenza oltre soglia di tensioattivi e fosfati in data ad esempio 6 novembre chi garantisce che in data odierna la situazione non sia peggiorata?

L'emergenza idrica è da attribuire certamente ai cambiamenti climatici, ma anche all'incuria generata dalla mala politica e dalla pochezza di una classe dirigente ad essa asservita.

E' quanto dichiara con una nota Vito Di Trani, già sindaco di Pisticci

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